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June 9, 2025
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“Come ha detto Giorgetti, prima di giudicare occorre capire qual è la proposta in campo, che ancora non è chiara”

Agenzia Nova

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La premier Giorgia Meloni appoggia il piano von der Leyen per il riarmo. Il leader della Lega nonché vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, spiega a “Quotidiano Nazionale” come si concilia con la sua posizione contraria: “In realtà al governo la pensiamo nella stessa maniera. Come ha detto Giorgetti, prima di giudicare occorre capire qual è la proposta in campo, che ancora non è chiara. Non possiamo essere favorevoli o contrari a qualcosa che ancora non conosciamo. Investire di più sulla sicurezza nazionale per la Lega è positivo – aggiunge Salvini -, ovviamente non a discapito di sanità e spese per le famiglie. Occorrono prudenza e responsabilità, quando si parla di indebitare i nostri figli e soprattutto quando si tratta di armi e di guerra”. Quanto all’impostazione di quel piano Salvini aggiunge: “Da quanto leggiamo, perché un ‘piano’ concreto ancora non c’è, non comprendiamo perché dovremmo fare debito pubblico per comprare altre armi. Da chi? In quanto tempo? Per fare cosa? Con quali soldi? Fino a un mese fa Bruxelles impediva all’Italia di investire troppi soldi per sistemare ospedali e scuole, per aumentare stipendi e pensioni. Oggi invece i soldi ci sono, addirittura 800 miliardi, ma per comprare armi?”.

E poi, “da tre anni ci raccontano che la Russia è in ginocchio, che è in crisi e che sta perdendo la guerra, mentre ora improvvisamente diventa addirittura una ‘emergenza esistenziale’, come dice von der Leyen? O hanno raccontato sciocchezze prima, o ce le raccontano adesso. Ultima annotazione: se Romano Prodi è favorevole all’esercito europeo, come era favorevole all’euro, sarebbe saggio fare l’opposto”.

Contesta anche le proposte di Macron: “Mentre Zelensky, Putin e Trump parlano di pace, di tregua e di cessare il fuoco, qualcuno parla invece di armi nucleari, di esercito europeo e di invio di soldati in Ucraina. Non vi sembra un controsenso? Oltretutto Macron, stando ai dati, rappresenta ormai una minoranza della minoranza perfino in Francia”. E’ difficile garantire la sicurezza in Europa senza spendere in armi, se Trump spinge per il disimpegno americano nella Nato: “La spesa va garantita con scelte ragionevoli, su base nazionale, e certamente non in un’ottica di contrapposizione con gli Stati Uniti. L’Italia ha eccellenze mondiali nel campo della Difesa: pensiamo a Leonardo. Possiamo e dobbiamo dire la nostra, quindi, su questi temi. Ma senza fretta e senza con quell’approssimazione che stiamo vedendo a Bruxelles”.

Il ministro osserva che negli ultimi tre anni “l’Ue non è mai stata un interlocutore credibile, non ha mai costruito un dialogo con le parti in guerra, a differenza di quanto ha invece provato a fare il Santo Padre. Prima si è accodata a Biden, che non è riuscito minimamente a incidere e anzi ha inasprito il clima, ora Bruxelles sta attaccando Trump, che invece finalmente sta lavorando per la pace. L’Europa dovrebbe essere un ponte fra gli Usa e i due Paesi in guerra, come giustamente chiede il nostro presidente del Consiglio, non inseguire i toni bellici di qualcuno che non vuole la pace”.

C’è chi lo accusa di pensarla come Schlein: “Semmai è vero il contrario. Il Pd governa da anni in Europa, e ha approvato tutte le scelte suicide contro le imprese italiane, contro le auto e le moto, contro l’agricoltura e a favore di un’immigrazione di massa. Ora cambiano idea? Meglio tardi che mai. Per la Lega, l’Italia deve poter rafforzare la propria sicurezza interna e la difesa dei confini, e lo stesso devono poter fare gli altri Paesi, senza però tagliare la sanità o le pensioni. E se davvero Ursula von der Leyen volesse perfino evitare un voto nel Parlamento europeo, unico organismo eletto dai cittadini, sarebbe gravissimo” conclude Salvini.

Articolo originale agenzianova.com

Salvini: “No al riarmo Ue, serve prudenza prima di indebitarsi per le armi”

“Come ha detto Giorgetti, prima di giudicare occorre capire qual è la proposta in campo, che ancora non è chiara”

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La premier Giorgia Meloni appoggia il piano von der Leyen per il riarmo. Il leader della Lega nonché vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, spiega a “Quotidiano Nazionale” come si concilia con la sua posizione contraria: “In realtà al governo la pensiamo nella stessa maniera. Come ha detto Giorgetti, prima di giudicare occorre capire qual è la proposta in campo, che ancora non è chiara. Non possiamo essere favorevoli o contrari a qualcosa che ancora non conosciamo. Investire di più sulla sicurezza nazionale per la Lega è positivo – aggiunge Salvini -, ovviamente non a discapito di sanità e spese per le famiglie. Occorrono prudenza e responsabilità, quando si parla di indebitare i nostri figli e soprattutto quando si tratta di armi e di guerra”. Quanto all’impostazione di quel piano Salvini aggiunge: “Da quanto leggiamo, perché un ‘piano’ concreto ancora non c’è, non comprendiamo perché dovremmo fare debito pubblico per comprare altre armi. Da chi? In quanto tempo? Per fare cosa? Con quali soldi? Fino a un mese fa Bruxelles impediva all’Italia di investire troppi soldi per sistemare ospedali e scuole, per aumentare stipendi e pensioni. Oggi invece i soldi ci sono, addirittura 800 miliardi, ma per comprare armi?”.

E poi, “da tre anni ci raccontano che la Russia è in ginocchio, che è in crisi e che sta perdendo la guerra, mentre ora improvvisamente diventa addirittura una ‘emergenza esistenziale’, come dice von der Leyen? O hanno raccontato sciocchezze prima, o ce le raccontano adesso. Ultima annotazione: se Romano Prodi è favorevole all’esercito europeo, come era favorevole all’euro, sarebbe saggio fare l’opposto”.

Contesta anche le proposte di Macron: “Mentre Zelensky, Putin e Trump parlano di pace, di tregua e di cessare il fuoco, qualcuno parla invece di armi nucleari, di esercito europeo e di invio di soldati in Ucraina. Non vi sembra un controsenso? Oltretutto Macron, stando ai dati, rappresenta ormai una minoranza della minoranza perfino in Francia”. E’ difficile garantire la sicurezza in Europa senza spendere in armi, se Trump spinge per il disimpegno americano nella Nato: “La spesa va garantita con scelte ragionevoli, su base nazionale, e certamente non in un’ottica di contrapposizione con gli Stati Uniti. L’Italia ha eccellenze mondiali nel campo della Difesa: pensiamo a Leonardo. Possiamo e dobbiamo dire la nostra, quindi, su questi temi. Ma senza fretta e senza con quell’approssimazione che stiamo vedendo a Bruxelles”.

Il ministro osserva che negli ultimi tre anni “l’Ue non è mai stata un interlocutore credibile, non ha mai costruito un dialogo con le parti in guerra, a differenza di quanto ha invece provato a fare il Santo Padre. Prima si è accodata a Biden, che non è riuscito minimamente a incidere e anzi ha inasprito il clima, ora Bruxelles sta attaccando Trump, che invece finalmente sta lavorando per la pace. L’Europa dovrebbe essere un ponte fra gli Usa e i due Paesi in guerra, come giustamente chiede il nostro presidente del Consiglio, non inseguire i toni bellici di qualcuno che non vuole la pace”.

C’è chi lo accusa di pensarla come Schlein: “Semmai è vero il contrario. Il Pd governa da anni in Europa, e ha approvato tutte le scelte suicide contro le imprese italiane, contro le auto e le moto, contro l’agricoltura e a favore di un’immigrazione di massa. Ora cambiano idea? Meglio tardi che mai. Per la Lega, l’Italia deve poter rafforzare la propria sicurezza interna e la difesa dei confini, e lo stesso devono poter fare gli altri Paesi, senza però tagliare la sanità o le pensioni. E se davvero Ursula von der Leyen volesse perfino evitare un voto nel Parlamento europeo, unico organismo eletto dai cittadini, sarebbe gravissimo” conclude Salvini.

Articolo originale agenzianova.com

“Come ha detto Giorgetti, prima di giudicare occorre capire qual è la proposta in campo, che ancora non è chiara”

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La premier Giorgia Meloni appoggia il piano von der Leyen per il riarmo. Il leader della Lega nonché vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, spiega a “Quotidiano Nazionale” come si concilia con la sua posizione contraria: “In realtà al governo la pensiamo nella stessa maniera. Come ha detto Giorgetti, prima di giudicare occorre capire qual è la proposta in campo, che ancora non è chiara. Non possiamo essere favorevoli o contrari a qualcosa che ancora non conosciamo. Investire di più sulla sicurezza nazionale per la Lega è positivo – aggiunge Salvini -, ovviamente non a discapito di sanità e spese per le famiglie. Occorrono prudenza e responsabilità, quando si parla di indebitare i nostri figli e soprattutto quando si tratta di armi e di guerra”. Quanto all’impostazione di quel piano Salvini aggiunge: “Da quanto leggiamo, perché un ‘piano’ concreto ancora non c’è, non comprendiamo perché dovremmo fare debito pubblico per comprare altre armi. Da chi? In quanto tempo? Per fare cosa? Con quali soldi? Fino a un mese fa Bruxelles impediva all’Italia di investire troppi soldi per sistemare ospedali e scuole, per aumentare stipendi e pensioni. Oggi invece i soldi ci sono, addirittura 800 miliardi, ma per comprare armi?”.

E poi, “da tre anni ci raccontano che la Russia è in ginocchio, che è in crisi e che sta perdendo la guerra, mentre ora improvvisamente diventa addirittura una ‘emergenza esistenziale’, come dice von der Leyen? O hanno raccontato sciocchezze prima, o ce le raccontano adesso. Ultima annotazione: se Romano Prodi è favorevole all’esercito europeo, come era favorevole all’euro, sarebbe saggio fare l’opposto”.

Contesta anche le proposte di Macron: “Mentre Zelensky, Putin e Trump parlano di pace, di tregua e di cessare il fuoco, qualcuno parla invece di armi nucleari, di esercito europeo e di invio di soldati in Ucraina. Non vi sembra un controsenso? Oltretutto Macron, stando ai dati, rappresenta ormai una minoranza della minoranza perfino in Francia”. E’ difficile garantire la sicurezza in Europa senza spendere in armi, se Trump spinge per il disimpegno americano nella Nato: “La spesa va garantita con scelte ragionevoli, su base nazionale, e certamente non in un’ottica di contrapposizione con gli Stati Uniti. L’Italia ha eccellenze mondiali nel campo della Difesa: pensiamo a Leonardo. Possiamo e dobbiamo dire la nostra, quindi, su questi temi. Ma senza fretta e senza con quell’approssimazione che stiamo vedendo a Bruxelles”.

Il ministro osserva che negli ultimi tre anni “l’Ue non è mai stata un interlocutore credibile, non ha mai costruito un dialogo con le parti in guerra, a differenza di quanto ha invece provato a fare il Santo Padre. Prima si è accodata a Biden, che non è riuscito minimamente a incidere e anzi ha inasprito il clima, ora Bruxelles sta attaccando Trump, che invece finalmente sta lavorando per la pace. L’Europa dovrebbe essere un ponte fra gli Usa e i due Paesi in guerra, come giustamente chiede il nostro presidente del Consiglio, non inseguire i toni bellici di qualcuno che non vuole la pace”.

C’è chi lo accusa di pensarla come Schlein: “Semmai è vero il contrario. Il Pd governa da anni in Europa, e ha approvato tutte le scelte suicide contro le imprese italiane, contro le auto e le moto, contro l’agricoltura e a favore di un’immigrazione di massa. Ora cambiano idea? Meglio tardi che mai. Per la Lega, l’Italia deve poter rafforzare la propria sicurezza interna e la difesa dei confini, e lo stesso devono poter fare gli altri Paesi, senza però tagliare la sanità o le pensioni. E se davvero Ursula von der Leyen volesse perfino evitare un voto nel Parlamento europeo, unico organismo eletto dai cittadini, sarebbe gravissimo” conclude Salvini.

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